Nel 2009 gli abbiamo dedicato un evento speciale, all’allora quinta edizione del Festival di poesia civile, con l’anteprima della traduzione italiana del capolavoro “Americus” e la proiezione del docu-film The Coney Island di Chris Felver. Oggi per l’ultima volta salutiamo Lawrence Ferlinghetti ricordando sempre il suo impegno di scoperta, valorizzazione e ampliamento di coscienza dell’individuo: “Penso che non si debba più usare il termine ‘poesia’ ma ‘messaggio orale destinato al pubblico’. Penso che le poesie bisogna gridarle, magari accompagnarle con complessi di jazz… Insomma fare tutto il possibile perché questi messaggi orali riescano a cambiare un po’ la coscienza e il cuore dell’uomo. Penso che non si possono più scrivere poesie d’amore ma lunghe poesie di impegno; che si debba affilare il verso come un’arma destinata alla pace”.