Sono solo un turista nel mondo visibile,
un’ombra tra le migliaia che
si librano sotto le immense volte degli aeroporti –
e come un cane fedele mi segue sulle sue rotelline
la mia valigia verde.
Sono solo un turista sbadato
ma amo la luce.
Ci ha lasciati Adam Zagajewski, premiato nel 2019 al nostro Festival di Poesia civile, che in Prova a cantare il mondo storpiato ha affrontato la Shoah come l’11 settembre, ma anche gli ex paradisi naturali fagocitati dal turismo di massa. La sua poesia, «voce sommessa sullo sfondo delle immense devastazioni di un secolo osceno», come l’ha definita Derek Walcott, ci accompagna in questo 2021 ricco di dubbi e incertezze. «Ma noi siamo vivi», ci ricorda il poeta polacco, «colmi di memoria e ragione».