Giovedì 20 maggio il Festival internazionale di poesia civile ricorda Franco Loi

Giovedì 20 maggio alle ore 22 si terrà in diretta streaming sul canale YouTube e Facebook @PoesiaCivile “L’eredità delle parole”. Omaggio, dopo Lawrence Ferlinghetti, ad un altro poeta amico del festival: “Franco Loi. Una città in versi“, a cura di Egidio Bertazzoni, Provincia di Milano.
Il documentario: Franco Loi, poeta della tradizione milanese nonostante le origini liguri, vive a Milano la guerra e la resistenza, legge, lavora, si innamora, fa politica, vive tra cortili, strade e case del popolo, sempre tra la gente, condividendone speranze e tristezze.
Franco Loi: (Genova, 21/1/1930 – Milano, 2021). Poeta noto per la sua produzione incentrata su un uso particolare del dialetto lombardo, era nato a Genova nel 1930. Di famiglia sarda, viveva a Milano e ne aveva adottato il dialetto, ma il suo linguaggio poetico nasceva dalla ibridazione di elementi linguistici di varia natura, d’area proletaria o contadina, spesso reinventati dalle esigenze espressive dell’autore. Si era affermato soprattutto con la raccolta Stròlegh (1975), preceduta da I cart (1973), Poesie d’amore (1974) e seguita da Teater (1978), L’Angel (1981), Bach (1986), Liber (1988), Memoria (1991), Umber (1992), Isman (2001). Nel 2005 ha raccolto la sua produzione poetica in Poesie scelte 1973-2002. Nel 2003 ha pubblicato il saggio Milano. Lo sguardo di Delio Tessa.
Era stato operaio allo scalo merci di Milano, contabile alla Stazione centrale, aveva lavorato alla Rinascente, militato nel Pci e nella sinistra extraparlamentare. Scriveva sull’Unità negli anni di Marcello Venturi. Approdato alla Mondadori aveva incontrato Vittorio Sereni, che, apprezzando i suoi lavori, gli fece pubblicare le prime poesie.