La XVI edizione del Festival di poesia civile della città di Vercelli conclude la sua rassegna di incontri, reading e omaggi questo sabato alle ore 18, con la consegna del premio Brassens a Peppe Servillo e spettacolo dal vivo “Amore non Amore” con Franco Marcoaldi. Saluti finali di Luigi Di Meglio.

Sabato 22 maggio si conclude ufficialmente la XVI edizione del Festival di poesia civile. Alle ore 18, presso il Teatro Civico di Vercelli si terrà l’incontro di premiazione dello storico “Premio Brassens”, consegnato all’ospite d’onore della serata: Peppe Servillo. A seguire lo spettacolo dal vivo “Amore non Amore” con Peppe Servillo e Franco Marcoaldi, accompagnati in musica da Cristiano Califano. Al termine dell’evento, ci sarà il saluto di chiusura del Festival da parte del presidente dell’associazione Il Ponte, Luigi Di Meglio.

Il Premio Brassens, in ricordo di Georges Charles Brassens, cantautore, poeta e attore francese, considerato a livello internazionale come uno dei più grandi maestri della canzone d’autore, è stato istituito dal Festival internazionale di poesia civile nel 2009. Nelle scorse edizioni ha visto premiati Frankie hi-nrg, Roberto Vecchioni, la Banda Osiris e la Fondazione Gaber.

L’evento si svolgerà in presenza. L’ingresso è gratuito ma è necessario registrarsi al sito del comune di Vercelli : eventi@comune.vercelli.it

Premio Brassens. Peppe Servillo cresce a Caserta. Autodidatta, debutta nel 1980 con gli Avion Travel, di cui è da allora cantante e frontman e con cui, nel 2000, vince il Festival di Sanremo con la canzone “Sentimento”. Autore di canzoni interpretate da Fiorella Mannoia e Patty Pravo, è anche autore di colonne sonore, attore cinematografico e teatrale. Dal 2005 è il front man del progetto speciale “Uomini in Frac”. Un concerto-omaggio a Domenico Modugno rivisitato in chiave Jazz. Nel progetto sono coinvolti alcuni dei più grandi jazzisti italiani: Danilo Rea, Furio Di Castri, Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Gianluca Petrella, Mauro Negri, Cristiano Calcagnile, Roberto Gatto, Marco Tamburini e vede la partecipazione speciale di Mimmo Epifani e Giovanni Lindo Ferretti. Nel 2018 partecipa al Festival di Sanremo, cantando con Enzo Avitabile il brano Il coraggio di ogni giorno.

Spettacolo “Amore non Amore”. Nato dall’omonimo canzoniere poetico di Franco Marcoaldi, pubblicato dalla Nave di Teseo, lo spettacolo ha debuttato con grande successo al Piccolo Teatro di Milano l’11 febbraio 2019 e al Teatro Argentina di Roma il 13 dello stesso mese. I versi del poeta, saggista, giornalista Franco Marcoaldi intrecciati ad alcuni dei brani più famosi del repertorio classico napoletano, interpretati da Peppe Servillo, inframmezzati da brani strumentali per sola chitarra, si intrecciano e rincorrono tra loro nel viaggio accidentato e sempre sorprendente del sentimento amoroso. La poesia, il sentimento dialogano, si incontrano con libera espressività su di un palco – magia del teatro – mettendo da parte diversità e contrasti che potrebbero scatenarsi quando si confrontano due modi espressivi calati ognuno nelle proprie realtà sociali, storiche e di vita. L’ironico tono del poeta e la struggente vena dell’anima napoletana sembrano veramente segnare la contraddittorietà del sentimento amore, sul quale non si finira’ mai di ragionare e cercare di comprendere. Il sarcasmo, ‘usato’ a volte dal poeta smorza la ‘confusione ‘ che procura amore, e ne guida il desiderio di raggiungere e descrivere la realta’ amorosa attraverso i sensi; ne nasce una poesia ricca di dubbi, domande, risposte mai certe. Afferma Marcoaldi in una intervista: Perchenella poesia torna anche il legame con la musica, la poesia ha a che fare per me con quello che Frost chiama il suono del senso. La poesia èil tentativo di arrivare con la voce a toccare qualcosa che non si tocca. Hai presente lOde allusignolo di Keats?”. Già con Sconcerto, testo teatrale realizzato con Toni Servillo e Giorgio Battistelli, il poeta aveva affrontato il tema poesia – musica. Si ravvisano nei canti gli echi di Giorgio Caproni e Wislawa Szymborska, poeti da lui amati e quelli di un mondo animale sempre osservato con simpatico contrappunto a quello umano e lo sguardo attento verso una natura complice e in tutti i modi complice di felicità. Le poesie, tratte dal suo ultimo canzoniere, riprendono un vecchio progetto già pubblicato anni fa, 1997, ripreso da La Nave di Teseo perché l’amore oggi è una realtà fragile e senza voce, in un mondo proiettato nella superficialità dei social, dalla debole parola. “C’è scritto fragile sullinvolucro / dAmore: basta un gesto scomposto / e sinfrange in mille pezzi / Si raccomanda la massima accortezza”. Ecco allora che il significato dei brani classici napoletani – interpretati come sempre in modo personalissimo ed originale da Peppe Servillo – prende luce anche da questo sotteso contrasto con il presente, quasi ad affermare: non siamo mai “passati di moda”.

Durata: 90 minuti

Franco Marcoaldi è nato a Guidonia nel 1955 e vive e lavora a Roma. Giornalista, collabora alla Repubblica. Ha pubblicato i libri di poesia: A mosca cieca (Einaudi 1992, premio Viareggio), Celibi al limbo (Einaudi 1995), Amore non Amore (Bompiani 1997), L’isola celeste (Einaudi, 2000), Animali in versi (Einaudi, 2006), Il tempo ormai breve (Einaudi, 2008), Baldo – I cani ci guardano, (Einaudi, 2011), La trappola (Einaudi, 2012), Mondo, ti devo lodare, (Einaudi, 2015). È inoltre autore di Voci rubate (Einaudi 1993), Benjaminowo: padre e figlio (Bompiani).

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