
SABATO 26 OTTOBRE
Ore 11 Libreria Mondadori, via Cavour 4, Vercelli
Il mondo in una stanza. Ricordo di una poetessa appartata
Proiezione del docufilm su Piera Oppezzo di Luciano Martinengo con dibattito.
Con Maria Pia Quintavalla
Sabato 26 ottobre alle 11 la Libreria Mondadori di Vercelli, in via Cavour 4 ospita la proiezione del docufilm Il mondo in una stanza: Piera Oppezzo poeta di Luciano Martinengo a cui seguirà un dibattito, con la presenza di Maria Pia Quintavalla. Piera Oppezzo, riconosciuta come una delle voci più innovative (e difficili) della poesia italiana contemporanea, era anche una persona chiusa in un suo mistero, inscalfibile e difficilmente conoscibile, come avvolta in una bolla di affascinante lontananza. Ha fatto la sarta (da ragazzina), la commessa, la dattilografa, la collaboratrice editoriale. Militante extraparlamentare negli anni sessanta, ha poi partecipato a un gruppo di autocoscienza femminista. A metà degli anni settanta ha organizzato con altre donne il collettivo “Pentole e fornelli” girando l’Italia con uno spettacolo di canzoni e testi vari. Pur avendo partecipato ai grandi sommovimenti politici di fine anni Sessanta, non ha mai cessato di dedicarsi alla scrittura che rappresentava da sempre la sua ragione di vita. Cercando di scoprire elementi chiarificatori della sua esistenza e la fonte del suo stile pietroso e implacabilmente coerente, il documentario va alla ricerca di chi l’ha conosciuta, o, per meglio dire, avvicinata nel corso degli anni.
Piera Oppezzo, nata a Torino il 2 agosto 1934, è vissuta a Milano dal 1966. Ha fatto la sarta (da ragazzina), la commessa, la dattilografa, la collaboratrice editoriale (Einaudi, Rai, Feltrinelli, Guanda, SE). Militante extraparlamentare negli anni sessanta, ha poi partecipato a un gruppo di autocoscienza femminista. A metà degli anni settanta ha organizzato con altre donne il collettivo “Pentole e fornelli” girando l’Italia con uno spettacolo di canzoni e testi vari. Dopo alcune coabitazioni, è andata a vivere da sola in un appartamento della storica casa occupata di via Morigi 8 e, negli ultimi due anni, in una casa “protetta” del Comune in corso Lodi. È morta in solitudine il 19 dicembre 2009 nell’Eremo di Miazzina, sul lago Maggiore.
Dalla quarta di copertina di Una lucida disperazione di Piera Oppezzo, 2016
«Il poetico è un equivoco che detta sentimenti equivoci» affermava Piera Oppezzo in una rara intervista degli anni settanta. Voce solitaria della poesia italiana contemporanea, si è identificata caparbiamente con una vocazione alla ricerca estrema che era già implicita in quelle parole. La sua poesia è un’esperienza impervia, un capogiro intellettuale, piacere raffinato per pochi. Una parabola di mezzo secolo, da percorrere e ripercorrere, meravigliando nella scoperta di un incessante rovello. Ma è proprio vero che nella vita «o si vive o si scrive»?
Maria
Pia Quintavalla, nata a Parma, vive a Milano. Tra i suoi libri
ricordiamo: Lettere giovani (Campanotto, 1990), Le Moradas (Edizioni Empiria
Ass. Cult., 1996), Estranea (con una
introduzione di A.Zanzotto, Manni, 2000), Corpus solum (Archivi del ‘900,
2002), Album feriale (Archinto
Editore, 2005), Selected Poems
(Gradiva 2008), China (Effige 2010), I Compianti (Effigie 2013 poi 2015).
Cura dal 1985 la rassegna e relative antologie, Donne in poesia e le nuove rubriche Scrivere al buio (alla Casa della poesia di Milano ), Le Silenziose (al festival Book City di
Milano), Muse, Autori Resurrezioni
(Expoincittà). È tradotta in varie lingue ed inclusa in una moltitudine di
antologie. Collabora con Laboratori di scrittura a Lettere presso l’ Università
degli studi di Milano e all’Università di
Parma.