Albo d’oro dei poeti premiati per la carriera dal Festival internazionale di poesia civile di Vercelli:
2021: Maurizio Cucchi
2020: Jesper Svenbro
2019: Adam Zagajewski
2018: Giampiero Neri
2017: Faraj Bayrakdar
2016: Katherine Larson
2015: Márcia Theóphilo
2014: Tony Harrison
2013: Lambert Schlechter
2012: Ryszard Krynicki
2011: Maria Luisa Spaziani
2010: Alda Merini (alla memoria)
2009: Titos Patrikios
2008: Adonis
2007: Evgenij Evtushenko
2006: Juan Gelman
2005: Luciano Erba
2009: Lawrence Ferlinghetti (evento speciale)
Adam Zagajewski
Derek Walcott ha definito la sua poesia «voce sommessa sullo sfondo delle immense devastazioni di un secolo osceno, più intima di quella di Auden, non meno cosmopolita di quelle di Miłosz, Celan, Brodskij». Adam Zagajewski è nato nel 1945 a Leopoli, città che ha lasciato quell’anno stesso insieme alla sua famiglia, espulsa dai sovietici che se ne erano impadroniti nel 1944. Cresciuto a Gliwice, Slesia, e cioè in quei territori tedeschi che nel dopoguerra furono annessi alla Repubblica Popolare di Polonia, Zagajewski ha studiato psicologia e filosofia all’università Jagellonica di Cracovia, diventando ben presto uno dei protagonisti della corrente “Nowa Fala” o “Generazione del ’68”, che riuniva i giovani poeti più critici nei confronti del regime. Pubblica la sua prima raccolta, Komunikat nel 1972. Nel 1975 è tra i firmatari della Lettera dei 59, sottoscritta da sessantasei intellettuali polacchi per protestare contro l’introduzione nella Costituzione di paragrafi riguardanti l’alleanza con l’Unione Sovietica e il ruolo-guida del Partito Operaio Unificato Polacco. Dopo aver vissuto a lungo all’estero, prima a Berlino e poi a Parigi, è tornato a risiedere a Cracovia nel 2002. Insignito del Neustadt International Prize for Literature (2004), del premio Heinrich Mann (2015) e del premio Principessa delle Asturie (2017), insegna da anni all’università di Chicago. In Italia Adelphi ha pubblicato una raccolta di prose, Tradimento (2007, a cura di L. Bernardini, traduzione di V. Parisi), e Dalla vita degli oggetti, un’ampia scelta dalla sua produzione poetica a cura di Krystyna Jaworska (2012).
Giampiero Neri
(Erba, 1927), nome d’arte di Gianpietro Pontiggia, è un maestro della poesia in prosa italiana. Giunto tardi alla pubblicazione, dopo una vita spesa in banca, Neri ha ricevuto un tempestivo riconoscimento dalle voci contemporanee più attente, da Giancarlo Majorino a Giovanni Giudici, da Giovanni Raboni a Maurizio Cucchi, e i suoi componimenti sono una presenza costante nelle antologie poetiche degli ultimi trent’anni. Al libro d’esordio con Guanda, L’aspetto occidentale del vestito (1976), hanno fatto seguito Liceo (1986) e Dallo stesso luogo (1992), riuniti nel 1998 in Teatro naturale, che segna l’inizio della collaborazione con Mondadori. A partire dal 2000 la produzione si è intensificata: dopo Armi e mestieri (2004) è stata allestita l’opera omnia delle Poesie 1960-2005 (2007), che paradossalmente ha dato slancio alla creatività degli anni più recenti, sfociata nelle raccolte Paesaggi inospiti (2009), Il professor Fumagalli e altre figure (2012) e Via provinciale (2017), quest’ultima a inaugurare una nuova stagione con Garzanti.
Faraj Bayrakdar
Nato nel 1951 in Siria, Faraj Bayrakdar ha iniziato a scrivere poesia a dodici anni e a pubblicarla a sedici. Ha studiato letteratura araba classica e moderna all’Università di Damasco, fondando con altri studenti una rivista culturale ostile al regime di Hafez Assad. Questo gli è valso, nel 1978, l’arresto da parte dei servizi segreti dell’aeronautica militare e una detenzione di alcuni mesi. Il giorno dopo il rilascio è stato arrestato di nuovo, stavolta dai servizi di sicurezza interna, con l’accusa di affiliazione a un partito di opposizione. Di nuovo è stato rilasciato, come dice lui stesso, «dopo qualche mese e qualche seduta di tortura». Arrestato una terza volta nel 1987, come membro del Partito comunista laburista siriano, è rimasto in carcere per quattordici anni. È stato liberato soltanto nel 2000, grazie alla pressione internazionale esercitata sul regime siriano. La sua vena poetica non si è spenta in carcere. Nemmeno dal 1987 al 1993, quando ha vissuto completamente tagliato fuori dal mondo: senza radio, senza visite, senza carta né inchiostro. A quel periodo risale infatti la raccolta poetica Il Luogo stretto (trad. Elena Chiti, Nottetempo, Milano 2016), a cui fa seguito Specchi dell’assenza. Sette sono, in tutto, le raccolte che ha scritto in carcere. Attualmente residente in Svezia, Faraj Bayrakdar continua a scrivere e a lottare per i diritti dei siriani. Nel 2017 riceve il premio alla carriera del Festival internazionale di poesia civile di Vercelli.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 13° edizione 2017, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Specchi dell’assenza
Katherine Larson
Katherine Larson, americana, è una giovane e promettente poetessa e biologa molecolare. Sue poesie sono apparse in antologie come Prentice Hall’s Literature: An Introduction to Reading and Writing e numerose riviste come “Poetry”, “Boulevard”, “Poetry Northwest”. La sua prima raccolta Radial Simmetry ha vinto la Yale Series of Younger Poets Competition dell’Università di Yale nel 2010 ed è stata pubblicata dalla Yale University Press l’anno successivo. Nel 2012 la stessa raccolta ha vinto il Kate Tufts Discovery Award e successivamente il Levis Reading Prize from Virginia Commonwealth University e il Gold Medal Prize in the Poetry Category del “ForeWord Magazine”. Nel 2016 ha ricevuto il premio del Festival internazionale di poesia civile di Vercelli.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 12° edizione 2016, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Le storie più mute
Márcia Theóphilo
Márcia Theóphilo, poetessa e antropologa, è nata a Fortaleza in Brasile e attualmente rappresenta l’Unione Brasiliana di Scrittori in Italia. Ha pubblicato numerosi libri tradotti in varie lingue fra cui si segnalano alcune edizioni italiane, con note di poeti come Rafael Alberti e Mario Luzi. È stata ospite all’Expo Rio de Janeiro 2011, con il libro Ama+Zonia, Ouro sobre Azul, Rio de Janeiro 2009 e all’Expo Milano 2015. Fra i numerosi premi ricevuti vanno ricordati almeno: Nactional de Contos Editoria 1969; Fregene per la Poesia 1996; Prix international E.I.P. Jacques Muhlethaler 2005 per la poesia; Green Book 2010; LericiPea 2011 alla carriera; Montale Fuori porta-Sarzana 2012; Premio alla carriera del Festival internazionale di Poesia civile di Vercelli con il patrocinio di Expo 2015 di Milano. È testimonial dell’iniziativa “Per una Cultura della Biodiversità, promossa dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO nell’ambito della campagna di educazione allo sviluppo sostenibile (DESS). Ha ricevuto da Fulco Pratesi il “Panda” come testimonial biodiversità del WWF Italia ed è stata candidata nel 2015 al premio Nobel.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 11° edizione 2015, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Nel nido dell’Amazzonia
Tony Harrison
Tony Harrison è considerato il maggiori poeta vivente inglese. È nato a Leeds, città industriale dello Yorkshire occidentale, nel 1937. Diplomatosi in linguistica con una tesi di dottorato sulle traduzioni in versi dell’Eneide, intraprese l’insegnamento dell’inglese dapprima presso l’Università di Zaria, in Nigeria e successivamente a Praga dove maturò il suo interesse per il teatro e la traduzione/riscrittura dei classici. Rientrato in Inghilterra nel 1967, Harrison decise di dedicarsi a tempo pieno alla poesia (per lungo tempo sul suo passaporto alla voce profession era scritto poet). È uno dei poeti di lingua inglese più letti nel mondo. Il suo inconfondibile stile che mescola alto e basso, metrica e dialetto, impegno civile e tenerezza intimistica, si affermò con The Loiners (1970, vincitore del Geoffrey Faber Memorial Prize). La registrazione video della sua lettura del poemetto V., sulla profanazione della tomba dei genitori da parte dei tifosi del Leeds United, trasmessa da Channel Four (1987), suscitò grandi polemiche per la durezza e la crudezza del linguaggio. In Italia suoi testi sono stati pubblicati da Einaudi nelle tre raccolte V. e altre poesie (1990), In coda per Caronte (2003), curati e tradotti da Massimo Bacigalupo. Vuoti (2008).
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 10° edizione 2014, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Afrodite del Mar Nero, Tony Harrison
Lambert Schlechter
Lambert Schlechter è nato nel dicembre del 1941 a Lussemburgo. Ha insegnato per trentacinque anni filosofia e francese nei licei. Da quando è andato in pensione vive a Eschweiler, nelle Ardenne lussemburghesi. Autore riconosciuto e apprezzato nella francofonia, ha pubblicato una ventina di libri di prosa e poesia a Lussemburgo, in Québec, in Belgio e soprattutto in Francia e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. All’opposto di ogni posto è uscito nel 2010 a Lussemburgo per i tipi dell’editrice Phi, col titolo L’envers de tous les endroits. Inedite e scritte nei primi anni ottanta sono le poesie riunite sotto il titolo conversazioncine con eugenio (kleine gespräche mit eugenio). Tra le sue ultime pubblicazioni: Le papillon de Solutré, Phi, Luxembourg 2003; Le murmure du monde, Castor Astral, France 2006; Petits travaux dans la maison, Phi, Luxembourg 2008; La Trame des jours, éditions des Vanneaux, France 2010; La pivoine de Cervantes, La Part Commune, France 2011; Lettres à Chen Fou, proseries, L’escampette, France 2011; Piéton sur la voie lactée, Phi, Luxembourg 2012; Enculer la camarde, Phi, Luxembourg 2013; Le fracas des nuages, Le Castor astral, France 2013. Il suo blog Le murmure du monde è all’indirizzo: http://lambertschlechter.blogspot.com.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 9° edizione 2013, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea All’opposto di ogni posto, Lambert Schlechter
Ryszard Krynicki
Tra i massimi poeti polacchi contemporanei, Ryszard Krynicki nasce il 24 giugno del 1943 nel lager austriaco di Wimberg, a Sankt Valentin. Il poeta, che ha ottenuto diversi premi letterari, tra cui il premio internazionale Kościelski (1976), è anche traduttore dal tedesco di Brecht, Nelly Sachs, Paul Celan. Il volume Wiersze wybrane (Poesie scelte, a5, 2009) contiene un’ampia scelta di versi delle sue raccolte precedenti, tra cui Akt urodzenia (Atto di nascita, 1969), Organizm zbiorowy (Organismo collettivo, 1975), Nasze życie rośnie (La nostra vita cresce, 1978), la sua ultima raccolta è Kamień, szron (Il sasso, la brina, 2004). Nel 1988 Krynicki ha fondato la casa editrice a5, che pubblica poesia contemporanea, tra cui Herbert e Szymborska. Gli esordi di Krynicki nel 1968 sono legati al movimento di Nowa Fala (Nuova Ondata), composto da poeti dello spessore di Zagajewski, Karasek, Barańczak, Kornhauser, accomunati da uno sguardo lucido e critico sul regime e dalla volontà di rispecchiarne, nella maniera più fedele, il grigiore e la disperazione quotidiani.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 8° edizione 2012, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Abitiamo attraverso la pelle, Ryszard Krynicki
Maria Luisa Spaziani
La poetessa e studiosa torinese vive attualmente a Roma. Già presidente del “Centro Internazionale Eugenio Montale” (ora “Universitas Montaliana”) e del Premio Montale, in virtù di un lungo e intenso legame con il poeta di recente ricordato nel libro di memorie Montale e la Volpe, ha pubblicato raccolte di poesia a partire da Le acque del sabato del 1954. Oltre al poema-romanzo che riproponiamo in queste pagine in edizione speciale, Giovanna D’Arco (1990), ha pubblicato Donne in poesia (1992 Interlinea), i racconti di La freccia (2000), lavori teatrali come La vedova Goldoni e La Ninfa e il suo re accanto a testi di critica letteraria. Maria Luisa Spaziani è presente nelle maggiori antologie italiane e straniere del secondo Novecento e ha pubblicato, negli anni, interventi, poesie e saggi sulle più prestigiose riviste di critica e letteratura.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 7° edizione 2011, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Giovanna D’Arco, Maria Luisa Spaziani
Alda Merini
Alda Merini, nata nel 1931 a Milano, esordisce appena quindicenne con la raccolta La presenza di Orfeo curata dall’editore Schwarz. E mentre già attira l’attenzione della critica, incontra difficoltà nel mondo della scuola anche a causa della malattia mentale che nel 1947 la porta al ricovero. Nel periodo che va dal 1950 al 1953 frequenta per lavoro e per amicizia Salvatore Quasimodo. Prima nel 1979 e poi nel 1986 prova l’esperienza del manicomio di Taranto, da cui nascono testi di intensa e sconvolgente drammaticità (il dolore l’aiuta a scandagliare l’animo umano); da lì a poco nasce il suo primo libro in prosa, L’Altra verità. Diario di una diversa, cui seguono altri successi. Tra i libri di poesia, Vuoto d’amore. Muore il 1° novembre 2009 a causa di un tumore osseo al San Paolo di Milano.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 6° edizione 2010, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Più della poesia, Alda Merini
Titos Patrikios
Figlio di due attori teatrali, è cresciuto in un ambiente legato alle arti e alla cultura. Dopo aver studiato Legge all’Università di Atene e Sociologia e Filosofia a Parigi, ha fatto ritorno in Grecia, dove ha esercitato la professione di avvocato. Militante della sinistra, dopo la guerra civile (1947-49) fu deportato nei campi di concentramento di Makrònissos e di Aghios Efstratios. Patrikios ha poi vissuto per molti anni a Parigi lavorando come avvocato, giornalista, sociologo e ricercatore, e scrivendo numerosi saggi scientifici, sociologici e giuridici. Etichettato come poeta “politico” e “sociale”, Patrikios è considerato il principale rappresentante della cosiddetta “poesia della sconfitta”. La memoria è per il poeta l’unico antidoto all’orrore, un rifugio per l’uomo contemporaneo. In questo filone della memoria si inserisce l’opera più recente di Patrikios, La casa (2009).
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 5° edizione 2009, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea La casa e altre poesie, Titos Patrikios
Adonis
(pseudonimo di Ali Ahmad Said Esber)
È nato nel 1930 a Qassabin in Siria da una famiglia di origine contadina. Dopo gli studi universitari a Damasco, dove si è laureato in filosofia, viene arrestato e incarcerato per sei mesi per la militanza in seno al Partito Socialista Siriano. Si trasferisce a Beirut e in seguito a Parigi, dove risiede tuttora. Poeta del paradosso e dell’estremo, della tensione mistica e della ricerca continua sui più grandi misteri dell’esistenza, la poesia di Adonis abbraccia sia la tradizione occidentale, sia quella arabo-islamica. Gli anni sessanta sono stati anche quelli di importanti raccolte di poesie, tra cui i Canti di Mihyar il damasceno (1961), e Il teatro e gli specchi (1968). In Memoria del vento (Guanda, 1998), è una raccolta antologica di testi scritti tra il 1961 e il 1980.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 4° edizione 2008, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea La lingua del peccato e altri testi poetici, Adonis
Evgenij Evtushenko
Poeta, romanziere, autore di pellicole cinematografiche, professore emerito di letteratura e cinematografia, nato nel 1933 in Siberia (Stazione di Zima), dove i suoi antenati erano stati esiliati in catene, alla fine del 1800, a seguito di tumulti contadini. I suoi primi versi furono pubblicati nel 1949, il suo primo libro nel 1952. Le poesie di Evtushenko divennero la prima voce solitaria contro lo stalinismo. Nel 1960 fu il primo russo a varcare la cortina di ferro e a recitare i suoi versi in Occidente. Egli ha visitato 94 Paesi e le sue opere sono state tradotte in 72 lingue. Il 5 giugno 2006 gli è stato assegnato a Milano il Premio Librex-Montale International e nel 2007 ha vinto il premio al Festival di Poesia civile a Vercelli.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 3° edizione 2007, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Romanzo con la vita e altre poesie, Evgenij Evtushenko
Juan Gelman
Nato a Buenos Aires nel 1930 da una coppia di immigrati ebrei ucraini, lascia gli studi universitari e si dedica completamente alla poesia. A partire dal 1967 inizia la sua attività di giornalista per varie riviste nazionali e internazionali. Fu portavoce della Resistenza politica al regime militare e per questo costretto a fuggire dall’Argentina, negli anni sessanta dovette subire la perdita del figlio e della nuora, “desaparecidos” barbaramente e assassinati dal regime militare argentino. Da molti anni vive in Messico e oggi è una delle voci più importanti del Sudamerica; in Italia è conosciuto grazie a una raccolta presso Guanda (Lettera a mia madre), a Nel rovescio del mondo (Interlinea) e al premio LericiPea 2003 alla carriera. Nel 2007 gli è stato attribuito il prestigioso Premio Cervantes. Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue e pubblicate in tutto il mondo.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 2° edizione 2006, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Doveri dell’esilio, Juan Gelman
Luciano Erba
Nato a Milano nel 1922, è stato docente di letteratura francese in università italiane e negli Stati Uniti; si è occupato di letteratura barocca ed è autore di traduzioni da autori francesi e americani. Le sue raccolte di poesie, fin da quella d’esordio nel 1951 con Guanda, Linea K, sono caratterizzate da una aristocratica ironia che trapassa negli anni in una incredula partecipazione, aperta agli interrogativi della vita e del mistero della trascendenza, da Il male minore e Il nastro di Moebius (Premio Viareggio nel 1980) al Tranviere metafisico, a L’ipotesi circense nel 1995, fino all’Oscar complessivo del 2002, anno dell’ottantesimo compleanno festeggiato con l’antologia personale di autografi e inediti Si passano le stagioni edita da Interlinea e dall’omaggio di 80 poeti contemporanei a cura di Silvio Ramat.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 1° edizione 2005, è stato premiato il libro pubblicato da Interlinea Un po’ di repubblica, Luciano Erba
Lawrence Ferlinghetti
È nato a New York nel 1919, è stato un poeta e pittore ma soprattutto è stato il primo editore della Beat Generation. Nel 1953 fondò a North Beach, quartiere italiano di San Francisco, la City Lights, libreria e casa editrice che ha dato voce ai poeti e scrittori del movimento. Il successo dei beat arriva grazie al processo sul sequestro dell’Urlo di Ginsberg; l’evento infatti catalizza i riflettori del mondo americano sull’attività di questi ribelli con una causa da sostenere. Ferlinghetti ha pubblicato tutti i letterati del circolo e a lui si deve l’invenzione dei “tascabili economici”, progetto avviato per favorire la vivacità letteraria e per far prender forma al suo progetto di libreria come punto di incontro fra autori, lettori e critici. Di recente sono uscite sue Poesie da Guanda e Cos’è la poesia da Mondadori. Si è spento a San Francisco il 22 febbraio 2021.
In occasione del Festival internazionale di poesia civile a Vercelli, 5° edizione 2009, è stato dedicato un omaggio speciale al libro pubblicato da Interlinea Americus I-IV, Lawrence Ferlinghetti
Jesper Svenbro
Nato nel 1944 a Landskrona, nella Svezia meridionale, Jesper Svenbro ha studiato latino e greco all’Università di Lund. Dopo il diploma in lettere classiche, ha frequentato nel 1969-1970 l’Università di Yale negli Stati Uniti, dove ha studiato con Eric Havelock. Nel 1976 ha sostenuto l’esame di dottorato a Lund con una tesi scritta a Roma dal titolo La parola e il marmo. Alle origini della poetica greca, in seguito pubblicata in traduzione da Boringhieri (1984). In questo periodo Svenbro si è già trasferito a Parigi, unendosi al gruppo di Jean-Pierre Vernant e riprendendo al contempo la scrittura poetica dopo una prima raccolta pubblicata nel 1966 e un’altra, dal titolo Element till en kosmologi, nel 1979. Negli anni ottanta, versato alla lettura e all’interpretazione degli antichi Greci, pubblica Phrasikleia. Anthropologie de la lecture en Grèce ancienne (La Découverte, Parigi 1988, trad. it. Storia della lettura nella Grecia antica, Laterza, Roma-Bari 1991; tra l’altro aveva pubblicato Phrasikleia: una teoria arcaica della scrittura, con traduzione e nota di Sandro Veronesi, in “Nuovi argomenti” 28 (1988), pp. 92-100), sviluppando una scrittura poetica fortemente influenzata dalla lettura di Aristofane e di Frances Ponge, di cui è il maggior traduttore svedese. Nel 1992 esce in Italia Epe, scelta, traduzione e presentazione di Ludovica Koch (Levante, Bari 1992), dopo di che Svenbro cambia radicalmente direzione dopo un viaggio in Lapponia nel 1991, recuperando in Samisk Apollon (Apollo lappone) un genere di lirismo già presente nella prima raccolta del 1966, poi abbandonato, e che caratterizzerà le sillogi pubblicate negli anni novanta, che doneranno a questo poeta residente all’estero, ma quasi ossessionato dalla sua terra d’origine, un posto di grande rilevanza nel panorama della poesia svedese, che gli varrà una lunga serie di premi letterari e, più di recente, la sua elezione a membro dell’Accademia svedese nel 2006. L’anno successivo (premio alla carriera LericiPea) In Italia esce Apollo blu, con traduzione e cura di Maria Cristina Lombardi, introduzione di Lars-Håkan Svensson e una traduzione di Giuseppe Conte (Interlinea, Novara 2007) e in seguito Romanzo di guerra, a cura di Marina Giaveri, con dieci disegni di Arnaldo Pomodoro (ES, Milano 2013). Le sue opere sono tradotte nelle maggiori lingue, in particolare inglese, francese e tedesco.
Negli ultimi anni Jesper Svenbro divide la sua vita tra il Sud della Francia (Cagnes-sur-Mer) e la Svezia (Stoccolma), dove svolge un intenso lavoro per l’Accademia di Svezia relativamente alle attività connesse all’assegnazione del premio Nobel. Le sue pubblicazioni più recenti comprendono sia opere scientifiche, legate alla sua carriera di filologo classico, sia raccolte poetiche, spesso ispirate alla mitologia e alla storia greca. Si nota una predilezione per la poesia di Saffo, a cui ha dedicato liriche e testi critici. Sempre più spesso i due generi si intrecciano dando luogo ad una poesia che è anche pensiero e ragionamento filosofico.
Maurizio Cucchi
Maurizio Cucchi (Milano 1945) è poeta, consulente letterario, pubblicista e traduttore. Tra le sue raccolte poetiche Il disperso (1976), Glenn (1982, premio Viareggio), Poesia della fonte (1993, premio Montale), Malaspina (2013, premio Bagutta), Sindrome del distacco e tregua (2019). Ha curato con Stefano Giovanardi l’antologia Poeti italiani del secondo Novecento. 1945-1995 (1996, nuova edizione 2004) e ha raccolto saggi e articoli in Cronache di poesia (2010). I suoi romanzi: Il male è nelle cose (2005), La maschera ritratto (2011), L’indifferenza dell’assassino (2012), La vita docile (2020).